lunedì 11 giugno 2007

Cattivi in quanto brutti?


E’ possibile estirpare la cancrena dalla società, soltanto con attraverso un’opera di bonifica totale. La venerazione del bello, con il conferimento di attributi positivi universali indipendenti dall’aspetto fisico, falso per definizione, e la conseguente ghettizzazione dei brutti, ci viene inculcata fin dalla più tenera età, attraverso il ricorso al più bieco sillogismo aristotelico secondo cui se brutto=cattivo e cattivo=perdente allora brutto=perdente.

Dalle più innocenti favole per i bambini, per passare all’epopea dei cartoni animati giapponesi, e alla quasi totalità della filmografia e letteratura mondiale, laddove c’è un eroe positivo, egli è bello, prestante, sano, simpatico, affascinante, la protagonista femminile si innamora puntualmente di lui e riesce sempre ad avere la meglio sul malvagio, che guarda caso di solito è brutto, ignorante, antipatico, violento, ambisce a sottomettere il mondo ai suoi voleri ed emette risate sgradevoli.
Attenzione non sto assolutamente parlando di George W. Bush, lui non emette risate sgradevoli!

La strega di Biancaneve, per esempio, perché dev’essere brutta? Dicesi strega, di donna che esercita la stregoneria, ovvero si ritiene sia dotata di poteri occulti, attribuiti generalmente a rapporti con il diavolo. Pertanto il termine “strega”, non ha la benchè minima attribuzione di peculiarità fisiche, ma solo di caratteristiche morali.
E’ un abuso imperdonabile e iniquo, legare indissolubilmente in una fiaba che tutti i bambini imparano a conoscere prestissimo, un personaggio malvagio ai suoi difetti fisici, come si vede dalla foto.

Così facendo, il messaggio che penetra facilmente nelle personalità in formazione di fanciulli bramosi di conoscenza è quello di riconoscere i brutti, additarli come scarti della società, rivestirli di connotati negativi vari ed eventuali, ed evitare ogni contatto.

Il bello è l’imperativo, il fine ultimo cui tendere, la realizzazione del sé attraverso l’immagine riflessa da uno specchio, simulacro di vanagloria.

29 commenti:

Anonimo ha detto...

Consentimi di dissentire parzialmente, Diego: è infatti da almeno un ventennio (escludendo ante litteram e precursori vari) che i nostri schermi televisivi o le pagine della narrativa di consumo sono popolate (e non sto parlando della retorica -sì, anche quella ormai è retorica- dell'antieroe) da "cattivi" affascinanti nell'animo e spesso -punctum dolens- anche nella prestanza fisica. Prescindendo dall'aspetto per cui -da sempre- il "cattivo" è più interessante del "buono" (stante che il primo vuole qualcosa d'interessante -potere, conoscenza, libertà, etc- sia pure con metodi disdicevoli, mentre la massima ambizione del buon protagonista protocollare è una cheta famigliola pantofolata), il fatto è che sempre più spesso i supporti di cui sopra ci propongono cattivi, come dicevo, affascinanti e belli, spesso più del protagonista "buono", forse perchè in quest'ultimo c'è da favorire l'identificazione. I villain di Wilbur Smith ormai sono tutti alti, bellissimi con i capelli neri e gli occhi verdi (il capello biondo -questo sì- è riservato agli eroi positivi, quasi sempre anglofoni, W.S. l'ho sempre giudicato neanche troppo cripticamente razzista... ma questo è un altro discorso), le donne cattive o le compagne del cattivo sono SEMPRE ballissime anche se quasi mai bionde(anche qui: eredità dei nostri conquistatori nordici... il biondo -questo sì- è angelico, il nero è ludigerino)... E poi-random- il maggiore (poi generale) Shea di Gundam, Micky Miranda di Ken Follett... è una reazione al modello imperante o -in maniera più inquietante- al brutto è ormai negato finanche il ruolo del cattivo?...

Bon, vado a lavorare.


Ciao!


A.

Anonimo ha detto...

Incredibile, ma vero, questo commento di Antonio l'ho capito e sono d'accordo!
Negli ultimi anni si è verificata davvero una variazione di tendenza e i "cattivi" sono spesso più affascinanti degli eroi positivi ( la prova è che faccio quasi sempre il tifo per il cattivo di turno, salvo poi rimanere perennemente delusa!)
A dirla tutta anche le streghe sono state rivalutate, la colpa sarà in parte di quell'insulso telefilm sulle tre sorelle...ovviamente non ho perso una puntata!!! La mia scusante è che quelle tre svampite avevano un guardaroba da sballo!!!
Da notare anche che la strega di Biancaneve quando si guardava allo specchio e recitava il famoso ritornello " Specchio, specchio..." era assolutamente favolosa.
Mi trovo d'accordo anche sul fatto che W.S. sia un tantino razzista, ma i suoi romanzi mi hanno fatto venire il mal d'Africa e occupano un intero scaffale della mia libreria.
Un'unica cosa mi trova in disaccordo: i capelli biondi non sono una prerogativa dei "buoni", non nei romanzi di Smith.
Un'esempio? La splendida,crudelissima, biondissima Katinka di Uccelli da preda.
Aspetto d'angelo, cuore più nero del Diavolo.

kiss

Anonimo ha detto...

"Un tantino", eh?... E' quel razzismo sottile secondo il quale l'unico nero buono è lo zio Tom, nel quale i neri sono buoni in funzione di quanto sono subalterni ai bianchi... A me piace -ahimè!- W.S. con tutti i limiti derivanti dall'essere la sua una narrativa di consumo le cui trame ormai -fatta salva la sua spettacolare capacità di rendere atmosfere e paesaggi- si somigliano ben oltre il limite della decenza, ma l'ho messo in black list dopo avere letto "Dove finisce l'arcobaleno", ove ha ridotto gli italiani al più trito spaghetti-chianti-mandolino...con quell'odioso conte Belli (si chiamava così?) modellato con poca o punto fantasia sul Generissimo Galeazzo...
Occhio a Biancaneve: Grimilde -a parte la scena nella quale si camuffa da vecchia per offrire alla Nostra la nota mela- per il resto del film è una bellissima donna, molto dark lady ma bella. Ci sarebbero piuttosto altri spunti nel fatto che Grimilde diventa ancora più negativa quando diventa VECCHIA, nel fatto che matura la sua dannazione per ORGOGLIO e VANITA', nel fatto che -secondo un modello che non mi trova neanche del tutto in disaccordo- Biancaneve è "buona" non solo in quanto è bella (anche Grimilde lo è) ma in quanto brava donnina di casa, modesta gentile, che fa le pulizie per i nani e cucina per loro, ed è pronta a seguire ovunque e senza domande il suo prince charming...


A.

Anonimo ha detto...

Eh già un tantino razzista!
"Dove finisce l'arcobaleno" non l'ho amato, ma quando mi piace un autore lo lego dalla A alla Z, sono morbosa!
Il Conte Belli era una macchietta, sorvoliamo sulle somiglianze con Ciano.

Il modello di Biancaneve non ti trova del tutto in disaccordo?
Questa mi puzza di provocazione!
Biancaneve non è buona in quanto bella, ma in quanto servizievole oltre ogni limite umanamente accettabile.
La schiava felice e contenta ( probabilmente anche un po' ottusa) di ben 7 uomini, in miniatura, ma pur sempre 7!
Mi sono sempre chiesta perchè si racconta un'insulsaggine simile alle bambine.
Spero con tutto il cuore che Biancaneve non si sia innamorata davvero del Principe, ma lo abbia usato semplicemente per liberarsi dei nanerottoli...chissà magari gli ha anche prosciugato il conto in banca e alla fine è fuggita con il giardiniere...credo proprio che questa sarà la versione riveduta e corretta che racconterò a mia figlia!
O forse Grimilde avrà la meglio su tutti!!!
Ma non è che sono uscita dal seminato?

kiss

Maramaldo ha detto...

Bah, nulla di male, senza gli OT i blog sarebbero di una noia mortale.
Pensavo fosse più criptica l'allusione al Generissimo, lo confesso! D'altronde Galeazzo, va bè... Il conte Belli è una macchietta, ok, ma l'allusione al fatto che dopo Giulio Cesare fosse impossibile trovare un condottiero italiano vittorioso negli ultimi duemila anni a me sta ancora nei paraggi del gargarozzo. Per quanto siano stati vili e macchiette gli italiani in Africa contro gli Inglesi, pregasi rivolgersi sportello Divisione Folgore c/o El Alamein. Certo che, poi, sentirsi dare dei biechi sfruttatori colonialisti da un INGLESE....è una barzelletta, altro che il bue che da del cornuto all'asino!Comunque sì, il mio era un commento maschilista, d'altronde nessuno trova -in omaggio all'odiosissimo e fortunatamente un po' fuori moda politically correct- fuori luogo dare della femminista ad una femmina, perchè io come maschio dovrei fuggire tra guati e lamenti al terrore di farsi dare del maschilista, appunto? E poi, alle donne, 'sta storia penosa delle quote rosa, non sa un po' di panda? io fossi donna m'inca**erei come una iena maculata...
Prendete, prego, nota di http://etiamperiereruinae.blogspot.com/
Appena avrò tempo ci sarà pure scritto qualcosa.

Antonio

Anonimo ha detto...

Intendi dire che il riferimento a Galeazzo doveva essere criptico per una donna?
Mhà...sono la nipote di un fascista...e di un partigiano, miscuglio singolare lo ammetto.
E ho avuto la fortuna di conoscere qualcuno che a El Alamein c'era.
Niente da dire se sei un maschilista, non mi sogno di metterti alla gogna.
Le femministe le detesto, donne che hanno paura di essere tali, che hanno perso la seduttività e che con la scusa di essere indipendenti finiscono con il fare tre lavori invece di uno.
Se fare la moglie e la casalinga è una scelta, ben venga...poi dipende sempre da chi è il marito!

kiss

Maramaldo ha detto...

Interessante mix tra i consuoceri, spero che fossero d'accordo sul menu nelle feste comandate...
Diego, stamattina ho fatto colazione senza il piacere di leggere un tuo delirio intellettuale! Vergogna! Non l'ho neanche gustato, il caffè. Non puoi mettere la sveglia, che so, alle 6:00 e postare giusto che ti desti?

A.


http://etiamperiereruinae.blogspot.com

webmaster ha detto...

bellissimo scambio verbale fra di voi, davvero notevole, che contribuisce ad impreziosire il blog. Ne sono entusiasta. Rivolgo una domanda ad entrambi: Antonio e Tabatha, siete pronti a seguirmi in questa grande battaglia culturale per la liberazione dei brutti?
Qual è la vostra risposta affermativa?
Tu, Antonio, potresti essere un grande ideologo alla Gianfranco Miglio e Tabatha si è già palesata come "voce del nemico", beh potrebbe aiutarci a capire come la pensano i "belli", insomma lei dirigerà il servizio di Intelligence e la rete di spionaggio. Sarà la nostra Mata Hari, sempre se lo vorrà.
Sto preparando nuovi post e soprattutto un importantissimo sondaggio, ma ogni tanto devo pur fare finta di lavorare.

Maramaldo ha detto...

Il mio primo verbo è questo: prima di tutto allarga il bacino d'utenza... :-D. Ti linko sul mio BELLISSIMO e INTERESSANTISSIMO post, dai.
Vedi di fare lo stesso ;-)

Odiosi gli smileys...



http://etiamperiereruinae.blogspot.com

Maramaldo ha detto...

P.s. Antonio? chi è costui? Il mio nom de plum storico è Maramaldo... :-D



http://unbruttoblog.blogspot.com

Maramaldo ha detto...

P.p.s. (errata corrige):
in luogo di "nom de plum" leggasi "nom de plume".
In luogo di "http://unbruttoblog.blogspot.com" leggasi "http://etiamperiereruinae.blogspot.com"


Si torni senza indugio al lavoro, ergo.


M.

Anonimo ha detto...

Mata Hari, mi piace!
In ogni caso non mi considero oggettivamente bella.
La bellezza è questione di autoimmagine.
Per A. i miei nonni si stimavano e mi hanno insegnato entrambi il valore della memoria storica.

Maramaldo ha detto...

A? io sono M! (nessun riferimento bondiano).
M.H., non confondi magari la bellezza in quanto rispondenza a determinati canoni estetici -che certo, in parte cambiano con i tempi- con, che so, la qualità di essere "attraenti" (per dirne una) che, se non è un trito luogo comune, è parente stretta dell'autostima?
Ah, io pensavo -e penso tuttora- che riferirsi al conte Ciano come al Generissimo avrebbe scoraggiato la gran maggioranza delle persone mediamente colte (rectius: incolte) non delle donne.

M.

Anonimo ha detto...

Ok! Caro M. io non confondo.
So di non essere oggettivamente bella, ma ho lavorato parecchio su mestessa.
Autostima? si, da 1 a 10...direi 15!
Il risultato è che la maggior parte delle persone che incontro mi dice "Sei bellissima".
Confondono? Mentono? Sono consapevoli di mentire e lo fanno con un doppio fine? Oppure, molto semplicemente,la sicurezza colpisce più della bellezza?

Taby

Maramaldo ha detto...

Io punto sulla consueta adulazione maschile, per definizione quasi sempre con doppi e tripli fini; conosco i miei polli.



http://etiamperiereruinae.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Polli? Già.
E le oche ci cascano!
Che amarezza! Cambiamo discorso va!

Maramaldo ha detto...

Sì, sono d'accordo. "basso mestiere", se me la passi. Desolante più che amaro. Le oche però -che non sono quasi mai più oche di quanto siao "oco" il maschio medio- mi pare ci caschino SE ci vogliono cascare. La donna è molto più intelligente e lucida del maschio medio, per come la vedo.

http://etiamperiereruinae.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Si anch'io penso che nella maggior parte dei casi una creda a quello che sente perchè le fà comodo così in quel momento.
Un complimento sincero senza secondi fini si sente, senza dubbio alcuno.

Maramaldo ha detto...

Anche perchè è talmente raro e desueto che sarebbe difficile non riconoscerlo come qualcosa di poco usuale...



http://etiamperiereruinae.blogspot.com

Anonimo ha detto...

ultimamente qualcuno mi ha detto che il mio cervello è sprecato in un involucro femminile. Sincero o bugiardo?
Non so, io l'ho sentito sincero.

webmaster ha detto...

bella definizione, credo che la farò mia. Misogino e cattivo. Questo tizio mi piace!
Credo che la bellezza sia un deterrente tremendo per le donne intelligenti e non rappresenti affatto un plus-valore.
Una donna bella e intelligente è temuta dagli uomini, invidiata mortalmente dalle altre donne. Attorno ad individui così, di solito c'è solo terra bruciata.

Maramaldo ha detto...

Era un maldestro tentativo di approccio, l'individuo ha cercato di farsi passare per uno di quelli che guardano il cervello cercando di contrabbandare la timidezza per misoginia.

Anonimo ha detto...

Mi fate troppo ridere! Grazie!

Maramaldo ha detto...

ma figurati. Serve che qualcuno, che so Diego ti rassetti la stanza?

Anonimo ha detto...

No, grazie. C'è già chi ci pensa!

webmaster ha detto...

Ehi ehi, dico a voi: invece di affilare le armi per l'imminente inizio della battaglia, vi trastullate in discorsi fatui?
Pensiamo innanzitutto alle modalità di reclutamento truppe, please!

P.S. sono convinto che bellezza e intelligenza in una donna rappresentino una contraddizione di fondo, oltre che una palese ingiustizia. Per fortuna la natura, accortasi del misfatto, ha parzialmente corretto l'errore, immettendo sul mercato una percentuale assai esigua di suddetti esemplari.

Anonimo ha detto...

Mi è venuto un dubbio tremendo! Ho letto che alle donne belle piace sentirsi dire che sono intelligenti e a quelle brutte che sono belle...gli uomini le accontentano.
Di conseguenza se mi dicono che sono bella ed intelligente...sono un cesso e pure stupida?
Credo che passerò una notte insonne...ho risposto al sondaggio..."bello" mi spieghi a che serve?

webmaster ha detto...

Te lo dirò quando avrà risposto un campione sufficientemente rappresentativo, in termini numerici, ok? Intanto invita qualcuno a visitarci (e non intendo in senso medico) anche se, forse... a ben guardare... un po' di terapia da un bravo psichiatra mi farebbe bene.

Paolo1984 ha detto...

mi pare una inutile sega mentale