mercoledì 30 luglio 2008

31.07.2008: il grande giorno di Unbruttoforum


Da oggi il Nobile Blog dei Brutti ha un fratellino altrettanto disgustoso: nasce Un Brutto FORUM!


Il graditissimo arrivo e l'assidua frequentazione di persone che avevano manifestato il desiderio di potersi raccontare e di conoscere altri utenti con i medesimi problemi, ha reso urgente la necessità, non molto facile da attuarsi in un blog, di costituire una attiva community in grado di confrontarsi in tempo reale sopra gli argomenti inerenti al brutto.

Il Forum non sostituirà assolutamente il blog istituzionale, del quale, semmai, sarà il braccio armato.

Questo Forum nasce oggi con l'ambizione di diventare presto un punto di riferimento per i brutti di tutta Italia.
Un luogo virtuale dove possano scaturire idee e nuove iniziative, in cui discutere liberamente, senza complessi, senza inibizioni, riguardo a tutto ciò che ci interessa o ci fa star male, aspetti negativi e - perchè no - positivi della nostra condizione.

Non abbiamo la bacchetta magica, non ci aiuterà a diventare meno brutti, ma poter contare su qualcuno che ci ascolta e ci comprende, non è cosa da poco.

Cosa aspetti? Accedi subito al Forum dei Brutti, previa semplice registrazione, cliccando il link sotto riportato.

http://unbruttoblog.easyfreeforum.com/



Vi attendiamo numerosi!

I Ringraziamenti del San Raffaele di Milano

Il Nobile Blog dei Brutti sostenitore ufficiale della Campagna "liberiamo i condannati dal diabete"


Ricevo e pubblico:

Spett.le Unbruttoblog
"Il blog dei Brutti"

Milano, 28 luglio 2008

Caro signore,

innanzi tutto vogliamo ringraziarla per il supporto che ci ha offerto in occasione del lancio della nostra campagna di raccolta fondi “Liberiamo i condannati dal diabete” per la realizzazione del San Raffaele Diabetes Research Institute.

L’avvio della campagna ci ha permesso di presentare un progetto ambizioso che ci vedrà impegnati per un anno e che ci auguriamo possa portare significativi passi avanti nella ricerca sul diabete.
Per l’avvio del nuovo centro – che disporrà di circa 500 mq e 50 nuovi ricercatori - sono necessari circa 8 milioni di euro. Grazie alla generosità di molte persone, tra fine giugno e inizio luglio abbiamo ricevuto da donatori privati o aziende circa 1.500.000 euro. Gli appelli durante le trasmissioni RAI hanno generato donazioni da 2 euro per un totale di oltre 46.000 euro, risultato in linea con quanto ci aspettavamo considerato il periodo estivo e la minore audience.

E’ comunque un risultato incoraggiante che ci auguriamo possa essere largamente superato con le prossime iniziative.

A presto, quindi, e grazie ancora.

Gabriele Bertipaglia - Direttore della Comunicazione
Laura Arghittu - Responsabile Rapporti Mass Media




Amici della Fondazione San Raffaele, è per me motivo di grande soddisfazione sapere di essere stato utile per una giusta causa in favore delle persone affette da questa maledetta patologia, e ancora più felice di aver contribuito, attraverso il nostro umile blog, alla diffusione della Campagna e alla raccolta dei fondi presso amici, colleghi, parenti o semplici conoscenti e sollecitando la pubblicazione del banner su un importante sito del settore.
Da parte mia, s'intende, l'impegno non finisce qui, ma continuerà fino a quando non avremo raggiunto l'obiettivo.

Vogliate considerare ora e in futuro il nobile blog dei brutti come interlocutore attento e sempre in prima linea nel divulgare e sostenere le iniziative della Campagna "Liberiamo i condannati dal diabete", in tutti i modi e con tutti i mezzi di diffusione possibili.


►Fate una donazione◄


• Bollettino Postale: intestato a Fondazione Areté Onlus San Raffaele sul conto BANCOPOSTAIMPRESA n° 42437681

• Bonifico Bancario: intestato a Fondazione Areté Onlus San Raffaele Banca Intesa Codice IBAN IT62 C030 6901 7650 0002 1600 183

• con il 5 x 1000 (è semplice e non costa nulla)
Basta indicare nell'apposito riquadro della dichiarazione dei redditi ("Finanziamento agli enti della ricerca sanitaria") il codice fiscale della
Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor: 03064280153 e ricordarsi di firmare.

martedì 22 luglio 2008

Ma ande' a lavura', barbun!


Permettetemi una piccola parentesi off-topic per trattare un argomento di stretta attualità. Se vogliamo, sempre di "brutto" si parla, nello specifico, di gran brutte figure.

Scalpore ed indignazione hanno destato le recenti esternazioni del Ministro per le Riforme Umberto Bossi, il quale ha dichiarato in un comizio a Padova, riferendosi all’Inno di Mameli: “Mai più SCHIAVI DI ROMA” In particolare per quella strofa che recita “Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma Ché schiava di Roma Iddio la creò”.


A seguito di quella affermazione, forte ma coerente con il personaggio-Bossi, sono piovute migliaia di reazioni, chi a minimizzare, chi a condannare aspramente. Si insomma, il solito squallido teatrino animato da patetiche marionette. Presidenti di Camera e Senato hanno richiamato il “Senatur” all’ordine, ammonendolo circa la sacralità dei simboli della Patria.

Ma questi cazzo di politici ignoranti hanno un minimo di cultura riguardo all’Inno Nazionale di cui rivendicano l'intoccabilità?

Già, perchè NESSUNO, e ribadisco NESSUNO, si è soffermato sul fatto che nella famigerata frase “incriminata” di Fratelli d’Italia, il soggetto di “schiava di Roma”, NON è l’Italia, bensì la Vittoria!!!

Avete capito, razza di imbecilli? Il problema non esiste. Goffredo Mameli non ha mai scritto nè pensato che Iddio creò l’Italia schiava di Roma. E’ la Vittoria ad essere schiava di Roma, chiaro?!
La parafrasi del Canto degli Italiani la si studia alle scuole medie!

Caro On. Bossi, evitiamo di avvelenare il clima politico con affermazioni basate su un’errata interpretazione storica, e piuttosto non si dimentichi che lo stesso Mameli, nella penultima strofa dell’Inno che porta il suo nome, scrisse: “Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano”, la cui esegesi gosso modo è: “Dalle Alpi alla Sicilia ovunque si vuole lottare contro l'oppressore come nella battaglia di Legnano (29 maggio 1176), con cui la Lega Lombarda sconfisse Federico Barbarossa, simbolo dell'oppressione straniera.

In sostanza, è un Inno molto più filo-leghista di quanto non possa apparire.

A tutti gli altri, specialmente chi dalle alte Cariche dello Stato pontifica sul significato dell’Inno Nazionale, rivolgo il mio più rispettoso Vaffanculo.
Andate a lavorare, o meglio andate a scuola, barboni.

lunedì 21 luglio 2008

Chi si accontenta... magari prima o poi gode!


E' finito con un risultato a dir poco sorprendente il sondaggio che proponeva la seguente domanda: "Vi siete mai innamorati o potreste mai innamorarvi di un uomo/una donna brutti?".
Su 49 votanti, il 76% ha risposto SI, contro il 24% che si dichiara guidato in maniera preminente dall'estetica, nella scelta di un partner.

Mi piacerebbe che questo risultato fosse davvero rispondente alla realtà e non, come suppongo, un po’ condizionato dai temi trattati e dai frequentatori abituali del blog "committente". Si, insomma, la stessa indagine realizzata da Vanity Fair, GQ, Man o altre riviste di spazzatura patinata, avrebbe avuto esito diverso.

Ma prendere le distanze da certi stereotipi e da chi li esalta, per me è motivo di orgoglio.

Diamo per buona l’attendibilità scientifica del sondaggio e facciamo un mero calcolo aritmetico: Se tre persone su quattro hanno risposto in quel modo, vuol dire che anche gran parte delle nostre conoscenze segue più o meno lo stesso orientamento; A scuola, sul lavoro, al supermercato, in discoteca, sul tram, allo stadio, su 10 ragazze che ci piacciono, ben 7,6 potrebbero innamorarsi di un uomo brutto (7,6 vuol dire 7 più una molto bassa, per cui se conoscete donne piccole siete ancora più avvantaggiati).

Voglio affermare che c’è ancora speranza per chi, fra noi brutti, sente particolarmente pesante la propria condizione, soprattutto se riferita alla difficoltà oggettiva nel relazionarsi con l’altro sesso.

A proposito, qualcuno mi spiega come mai i single vedono solo gli aspetti positivi e felici di una relazione, mentre chi è fidanzato vede solo quelli nefasti?
Forse basterebbe far dialogare queste due categorie di persone e si eviterebbero tanti litigi, separazioni, sofferenze e i single ci penserebbero bene prima di lasciarsi irretire dalle sirene menzognere dell’amore.

49 risposte non sono un campione molto rappresentativo, ma se non altro indicano una tendenza che ognuno poi è libero di analizzare come preferisce.
Non tenerne conto o sminuirne l’importanza, però, sarebbe l’errore più grande che un brutto può commettere.

lunedì 14 luglio 2008

¡Adelante Gonzalo, siempre con ti!


Gonzalo Otàlora, 31 anni di Buenos Aires, è l'autore del best seller "Feo" (Brutto) che ha venduto milioni di copie in tutta l'America Latina e con il quale si candida a diventare un'autentica e carismatica guida per la pacifica rivoluzione dei brutti in Argentina.

Nel suo libro, che attendiamo presto anche in Italia, il nostro più grande alleato Gonzalo Otalora ha elaborato il "Manifesto del Bruttosessuale", un nuovo tipo di uomo finalmente svincolato dai retaggi culturali infetti e dalle imposizioni di questa società sempre più destinata alla deriva del totalitarismo estetico.
Noi del Nobile Blog dei Brutti siamo completamente d'accordo con lui, sottoscriviamo il Manifesto e lo facciamo nostro.

Invito tutti voi ad utilizzare lo spazio commenti per esprimere la vostra formale adesione.

Sto cercando di contattare Gonzalo per proporgli un'ambiziosa ipotesi di alleanza internazionale che darebbe lustro ad entrambi.
P.S. se c'è qualcuno di voi che conosce bene lo spagnolo e può darmi una mano in una semplice traduzione, sono disposto ad offrire una birra e/o a regalargli la tessera di sostenitore del Nobile blog dei Brutti!


IL MANIFESTO DEL BRUTTOSESSUALE

Il bruttosessuale sfida gli stereotipi estetici con senso dell’umorismo, carattere ed alta autostima.

Il bruttosessuale non teme gli insuccessi professionali, sentimentali ed erotici. Trae insegnamento dai rifiuti subiti per migliorare, imparare, superarli e modificare le proprie strategie fino a che non riuscirà ad ottenere ciò che vuole.

La ricerca della bellezza fisica è l’antitesi della sua esistenza. Assapora la sua vita senza preoccuparsi dello specchio e della bilancia, senza angoscia, complessi, nè raffronti estetici.

È consapevole che l’unica possibilità per competere ed affermarsi in questa società governata dal culto del corpo perfetto è di sforzarsi, studiare e prepararsi molto più di un bello.

Non idolatra i modelli di bellezza nè desidera essere come loro. Non è mai schiavo delle mode e, quando si tratta di acquisti, assume un comportamento razionale e non compulsivo.

Siccome non ambisce a possedere un fisico perfetto, parimenti non ricerca l’ideale estetico nelle sue conquiste amorose. Le sue relazioni, pertanto, sono più autentiche, durature e sincere.

Raggiunge i suoi obiettivi grazie alla sua personalità e alla totale autoconsapevolezza, sebbene il suo corpo non corrisponda all’immagine del tipico “vincente”

Al bruttosessuale non importa perdere peso, se segue un’alimentazione sana ed evita la sedentarietà è solo per sentirsi meglio. Non cura la sua persona come un oggetto od un involucro, se ne prende cura nella sua totalità.

Il bruttosessuale è l’alba di un uomo nuovo, è la ricerca della completezza interiore, è il fine ultimo della bellezza ideale.


Per approfondimenti:
L'articolo che la rivista italiana 'Vanity Fair' ha dedicato al libro "Feo" con l'intervista all'autore.

Visita il sito e il blog di Gonzalo Otàlora, autore di ¡Feo!

martedì 8 luglio 2008

Il Presidente annuncia: “Una tassa sulla bellezza per risarcire i brutti


La prestigiosa Academy Award of Catanzaro ha attribuito uno dei massimi riconoscimenti mondiali, consistente nel premio “Brillante Weblog 2008”, al Nobile Blog dei Brutti.

Di seguito, la trascrizione del discorso pronunciato dal Presidente del Nobile Blog dei Brutti all'Assemblea, in occasione della solenne cerimonia protocollare.

"Gentili Amiche, Cari Amici brutti e non,
sono molto orgoglione di ricevere questo premio, che non va a me, ma a tutta la categoria che rappresento.
Noi brutti siamo vittime dell'ultima discriminazione socialmente accettata. È politicamente scorretto essere razzisti, omofobici, ma permettiamo l'emarginazione delle persone per il loro aspetto fisico. È ora che noi brutti di tutto il mondo ci uniamo perchè ci venga riconosciuta eguale dignità.

[applauso di 4 minuti]

Per iniziare, bisogna inibire l’abuso di Photoshop alle riviste, che correggono le immagini proponendo ideali estetici irraggiungibili ai normali, figuriamoci ai brutti. Quindi, occorre favorire l'arrivo sulle passerelle della moda e della pubblicità di modelli dal corpo non perfetto, magari un po' grassottelli o affetti da alopecia, o dai lineamenti non esteticamente corretti. Vietare la dicitura “richiesta bella presenza” nelle offerte di lavoro, in quanto chiaramente discriminatoria; Divieto assoluto, altresì, di pretendere la foto in allegato alle candidature e curriculum vitae.

Come obiettivo più ambizioso, chiediamo che il Ministero delle Pari Opportunità si faccia promotore di una Legge che riconosca ufficialmente i “brutti” come categoria svantaggiata e pertanto meritevole di agevolazioni in tutti i settori della vita pubblica e sociale!

[ovazione da 7 minuti]

Contestualmente, sollecitiamo l’introduzione di “quote brutti” nel cinema e nella televisione, e di una tassa di scopo per tutti i belli, che paghino la loro avvenenza e il favoritismo che garantisce loro.
I belli flirtano molto più facilmente, superano più agevolmente i colloqui di lavoro, ottengono migliori relazioni sociali e migliori posti di lavoro; addirittura arrivano a guadagnare il 12% in più dei colleghi "normali". Costano meno al Servizio Sanitario Nazionale in quanto sono meno soggetti a depressione e in genere più soddisfatti della loro esistenza. Sorridono al mondo con il loro sorriso perfetto, e il mondo ricambia con entusiasmo.

E' una discriminazione sottile ma evidente sin dalla culla: sin dalla nascita tutti amano i bambini belli, poi a scuola i professori sono più indulgenti con le ragazzine aggraziate che con le bruttine.

La soluzione è una tassa che compensi i brutti di tanta ingiustizia e ridistribuisca i vantaggi ottenuti dai belli, sulla cui ammissibilità, chiederemo una petizione popolare.

[Seguono 18 minuti ininterrotti di applausi]

Infine, ma non per ultimo, un doveroso grazie ai due Grandi Elettori che più di altri hanno perorato la causa del Nobile Blog dei Brutti: Squilibrato e Soroll. So che il vostro voto è stato determinante, ed è con voi che voglio dividere questo momento.
Quello che non dividerò con voi, invece, è la rottura di coglioni derivante da questa fottuta catena di Sant'Antonio


Utilizza lo spazio commenti per fare le tue proposte da inserire nella bozza di Disegno di Legge di iniziativa popolare, che il Nobile Blog dei Brutti invierà all’Onorevole Maria Rosaria Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità.