lunedì 30 giugno 2008

Il Blog dei Brutti per la Ricerca contro il Diabete

vai al sito www.liberidaldiabete.it
Mi è stato chiesto di dare spazio sul Blog dei Brutti ad un’importantissima iniziativa dell’Istituto San Raffaele di Milano, per reperire fondi da destinare alla Ricerca Scientifica con l’ambizioso intento di debellare una delle malattie più subdole, pericolose ed invalidanti dei nostri tempi: IL DIABETE.

Il blog dei Brutti si schiera in prima linea in una nuova battaglia civile a favore dei reietti di questa società, in nome di una difesa corporativa di tutte le persone sofferenti e prive di speranza. I diabetici, un po’ come i brutti, possono essere “curati” ma non “guariti”; entrambi viviamo una condizione di grande svantaggio in tutti i settori dell’esistenza, e la nostra situazione è cronica e invalidante.

Di diabete non si guarisce. E’ una condanna definitiva già passata in giudicato. Un diabetico è come un ergastolano a cui viene tolta anche la minima speranza di fuga. E’ una malattia molto grave che costringe, chi ne è colpito, a continue somministrazioni di insulina (anche 5 punture al giorno), a controlli molto rigidi e ad una qualità e progettualità di vita estremamente deficitarie.

Purtroppo, gli investimenti riguardo alla ricerca Scientifica in Italia sono ai livelli più bassi fra i Paesi sedicenti “civili” e a fronte di un sostanziale disinteresse da parte delle Istituzioni, i Centri di Eccellenza, come il San Raffaele di Milano, devono provvedere autonomamente al proprio sostentamento, ricorrendo alla questua derivante dalla vendita delle arance nelle piazze e dalle donazioni via sms.

Il diabete non colpisce solo gli anziani, al contrario la pandemia parla di un aumento considerevole del cosiddetto “diabete giovanile”. Le cifre di questo olocausto fanno impressione: 30 milioni di malati nel 1985, 246 milioni oggi, con proiezioni di 320 milioni nel 2025!

Di diabete si può morire, ma ancor più il diabete ti uccide dentro, piano piano, logorandoti gli organi e l’anima giorno dopo giorno.

La grande sfida dei ricercatori dell'Istituto Scientifico San Raffaele di Milano è trovare le cause del diabete di tipo 1.
Per questo motivo nascerà il San Raffaele Diabetes Research Institute (DRI): un centro di eccellenza internazionale per la ricerca sul diabete giovanile.
Si tratta di un progetto ambizioso che solo per essere avviato richiede un budget di circa 8 milioni di euro.

Il Diabete è un dramma planetario, sconfiggerlo sarà possibile solo con l’aiuto di tutti.

L'invito che rivolgiamo a tutti, pertanto, è di effettuare una donazione, secondo le seguenti modalità. Anche pochi Euro possono fare la differenza per chi è malato e aspetta da troppo tempo una cura definitiva.

• Bollettino Postale: intestato a Fondazione Areté Onlus San Raffaele sul conto BANCOPOSTAIMPRESA n° 42437681

• Bonifico Bancario: intestato a Fondazione Areté Onlus San Raffaele Banca Intesa Codice IBAN IT62 C030 6901 7650 0002 1600 183

• con il 5 x 1000 (è semplice e non costa nulla)
Basta indicare nell'apposito riquadro della dichiarazione dei redditi ("Finanziamento agli enti della ricerca sanitaria") il codice fiscale della
Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor: 03064280153 e ricordarsi di firmare.


Se non volete o non potete fare una donazione (in fondo anche solo 2 euro non sono nulla, se spesi per una giusta causa!) almeno diffondete questo messaggio ad amici, parenti, colleghi, in modo che più persone possibili siano sensibilizzate.

AIUTATECI A LIBERARE I CONDANNATI DAL DIABETE

Per approfondimenti vai al sito www.liberidaldiabete.it

sabato 7 giugno 2008

Inquisizione ed Oscurantismo del Terzo Millennio



Viterbo - Negato Matrimonio religioso a disabile: non può procreare


Non ci si stupisca di apprendere notizie del genere, la chiesa (volutamente con la c minuscola) è rimasta ferma a 1000 anni fa. Ma questo fa ancora più male, perchè a subirne l'ottusità e l'ipocrisia è una coppia di ragazzi che si amano veramente, fidanzati da tempo e felici. Fino a quando, due settimane prima del matrimonio, lui è vittima di un brutto incidente. Lotta tra la vita e la morte per settimane.

Poi il miracolo (come direbbero i credenti) lui si risveglia ma l'incidente gli lascia danni permanenti. La prognosi lascerebbe chiuque tramortito: Non camminerà più, resterà paraplegico. Ma il giovane è forte e decide di non abbattersi e di coronare il suo sogno con la sua fidanzata, che non l'ha lasciato solo per un attimo.

Gli esperti dicono che questo si chiama Amore. Vero.

Lo stesso amore che la chiesa predica, promuove, incoraggia. E invece che succede? E’ proprio la chiesa a negare loro di unirsi in matrimonio.

Perché? Impotenza copulativa. Causa che rende nullo il matrimonio. A questo il vescovo di Viterbo Mons. Chiarinelli si sarebbe appellato per non dare il consenso alle nozze.
Discriminazione? Quantomeno leggerezza, perché le condizioni del promesso sposo sono in miglioramento e d’impotenza i medici non parlano. Ma tant’è. Il diritto canonico parla chiaro.

Ora mi chiedo, perché chi dovrebbe spendere la propria vita ad alleviare le sofferenze (quanto meno quelle spirituali) delle persone non si è nemmeno degnato di incontrare i due ragazzi e parlare con loro? Perché chi avrebbe dovuto portare questo caso come gesto di amore e voglia di vivere ha ostacolato in tutti i modi la loro unione? Perché chi ci dice di combattere il suicidio, l’eutanasia, ci dice che la vita è soprattutto spiritualità e non fisicità ha posto un’ulteriore barriera architettonica?

Il matrimonio si farà, ma con rito civile. In questo caso, "civile" non si contrappone soltanto al rito religioso, ma all'incivile e inqualificabile gesto della Curia di Viterbo.

Il blog dei brutti si impegna in questa nuova battaglia di civiltà e di giustizia in favore delle persone diversamente abili, perchè da sempre siamo vicini alle categorie più ingiustamente tenute ai margini, per colpa di una società troppo occupata a costruire canoni estetici sempre più volti ad un'effimera perfezione.

Se anche a voi avete provato nausea e sdegno di fronte a tale esempio di arretratezza, discriminazione e oscurantismo, se anche voi volete invitare Mons. Chiarinelli a rivedere la sua decisione, scrivete direttamente a:
curia@diocesiviterbo.it

(il testo, l'oggetto e l'indirizzo del destinatario sono già pre-impostati. Volendo, potete liberamente modificarlo o semplicemente cliccare su "invia")



liberamente tratto e rielaborato da www.tusciaweb.it

martedì 3 giugno 2008

Buon Compleanno, Bruttoblog


Il 3 giugno 2007 veniva alla luce, partorito da una mente malata, il Blog dei Brutti. Oggi ne celebriamo il primo compleanno. Non è questo tempo di bilanci, che vengono tracciati alla fine di ogni anno solare, ma comunque alcuni dati rilevanti è opportuno ricordarli.

Sono stati 52 i post pubblicati (mediamente uno a settimana), oltre 12.700 le visite e 250 i commenti ricevuti. Non nascondo che mi sarei aspettato una più ampia partecipazione dei lettori, perchè noi brutti siamo la maggioranza ed il WEB è il terreno ideale per poterne parlare, essendo liberi dalla barriera infame rappresentata dall'aspetto fisico. E' molto più facile essere noi stessi davanti ad un monitor che nella cosiddetta "vita reale".

In questi 365 giorni mi sono spesso domandato se fosse ancora utile avere uno spazio dedicato a questo tema (che per tanti è un tabù) e a chi potesse giovare. In fondo chi è brutto sa di esserlo, in cuor suo prima ancora che negli occhi degli altri.
Quello che non emerge, però, è che spesso le nostre storie personali nascondono episodi tristi di rifiuti, derisioni, discriminazioni in cui la bruttezza si erge ad ostacolo insuperabile, oltre ad un freno nel tirar fuori ciò che di buono abbiamo dentro.

Dopo 12 mesi di riflessioni, sono convinto che il blog dei brutti abbia contribuito a colmare il vuoto che molti di noi sentono attorno. Questo è e rimarrà sempre un luogo di libera espressione, un'oasi nel mare infestato dai cultori del bello-ad-ogni-costo.

La volontà di proseguire per un altro anno c'è ed è cresciuta in queste ultime settimane, con la consapevolezza che questo umile blog risponda alle esigenze di tanti che si trovano nelle nostre condizioni. Il difficile è raggiungere il maggior numero possibile di potenziali lettori. Per questo invito tutti voi a far conoscere il blog ad amici e conoscenti, pubblicizzandolo come meglio credete.
Non ci guadagno nulla, solo la soddisfazione di aver reso un pubblico servizio ad una categoria indiscutibilmente svantaggiata e dimenticata. E non è poco.

Evviva il Blog! Buon Compleanno Bruttoblog