venerdì 17 agosto 2007

Il brutto della diretta


Ricevo e pubblico con grande piacere, la testimonianza inviatami via mail da "Bruno" dalla Provincia di Lucca, che ci racconta la sua esperienza, molto toccante e molto vera, di discriminazioni subite causa la sua bruttezza. A lui tutta la mia solidarietà e l'invito ad unirsi alla nostra battaglia comune.


Caro Blog dei Brutti, raccolgo il tuo invito per raccontare la mia storia di emarginazione, legata al mio essere brutto.

Nel 1999 partecipai al provino per “Quizshow”, il gioco preserale di RAI1, allora condotto da Amadeus.

Al provino telefonico furono entusiasti, loro più di me, che avevo risposto correttamente a 19 domande su 20, e l’invito a presentarmi a Genova, laddove era fissato il quartier generale del casting per la trasmissione. Purtroppo fra i 20 quesiti telefonici, omisero colpevolmente di domandarmi: “ma lei è anche bello/interessante/telegenico?”.

Era un’occasione irripetibile, magari non avrei mai vinto i 512 milioni, ma il non aver avuto l’opportunità di provarci, a causa del mio aspetto sgradevole, mi ha lasciato l’amaro in bocca.

Mi presento, pertanto, all’appuntamento di Genova. La sede è un lussuosissimo albergo del centro cittadino. Mi vesto decentemente, io che non sono abituato a portare giacche né camicie, per rendermi almeno dignitoso al cospetto della telecamera.
Mi fanno sedere su un divanetto, mi sento sorprendentemente a mio agio, e l’assistente mi fa alcune domande di rito per rompere il ghiaccio, mi fa parlare di me, dei miei obiettivi, della mia vita, insomma dei kazzi miei, suggerendomi di rispondere guardando sempre nell’obiettivo.
Poi arriva la parte più importante: 40 domande di cultura generale a risposta secca senza opzioni, nelle quali faccio un figurone rispondendo correttamente senza indugi a 38. Sono rimasto fregato sul Fiume più lungo d’Europa e sulla letteratura russa.

“Le faremo sapere noi entro 10 giorni” – mi dissero.

Ero davvero soddisfatto di me e convinto di aver sostenuto un’ottima prova, e quello mi bastava, ma avevo veramente la speranza che mi chiamassero in trasmissione, perché se è il criterio di merito che prevale, allora sarei stato degno di potermi giocare le mie chances per portare a casa qualche soldino. Dell’esperienza televisiva in sé non me ne fregava una mazza, non sono uno che ama apparire, lo facevo solo per il vile danaro.
Invece non fu così. L’apparenza prevale su tutto il resto.

Non avendo ricevuto risposte nelle settimane successive, decisi di telefonare io, per sapere almeno SE ero stato preso in considerazione. L’operatrice mi rispose seccata, che dall’ufficio casting non ero ritenuto idoneo per la trasmissione.
Che significato dare alla parola “idoneo”? Uno che fa 38/40 non è abbastanza preparato? Oppure non è idoneo uno che non è ha una storia interessante e che è talmente disgustoso da fa cambiare canale agli spettatori?
La risposta, come me la sono data io, ve la potete dare voi.

Noi brutti siamo emarginati, sono d’accordo con voi in questa battaglia giusta, per avere almeno pari opportunità.
Come insegnava il grande Albertone nel film “I Complessi”, puoi conoscere a memoria i 4 affluenti del fiume Giordano in Israele, ma in televisione, se non hai un bel sorriso, al massimo puoi fare l’addetto alla pulizia dei camerini.
Ciao Un Brutto Blog, e Grazie dello spazio che mi dedicherete.

Bruno da Lucca

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma perché?
il conduttore che era bello?

Anonimo ha detto...

Il guaio è che la gente si fa condizionare dall'aspetto anche nel mondo del lavoro: io faccio l'avvocato e sfiguro ogni giorno davanti ai miei colleghi, tra l'altro molto più alti di me, e vi assicuro che questo incide, le persone ti sottovalutano.

webmaster ha detto...

confermo Avvocato. Nel blog e nel forum dei brutti, l'aspetto di disagio e di dolore che emerge in forma preminente è legato al fatto che a noi brutti viene negata la legittima aspirazione ad avere una vita di relazioni soddisfacente. Relazioni non solo sotto il profilo sentimentale, ma anche nella vita lavorativa e in tutte le occasioni in cui il rapporto con gli altri è fondamentale. E la tua testimonianza lo conferma. A parità di competenze e professionalità con un collega bello, noi siamo puntualmente scartati.
Grazie per essere passato a trovarci e torna quando vuoi, la tua testimonianza è molto importante.
Un caro saluto e un augurio di buon 2009 dal blog dei Brutti