sabato 7 giugno 2008

Inquisizione ed Oscurantismo del Terzo Millennio



Viterbo - Negato Matrimonio religioso a disabile: non può procreare


Non ci si stupisca di apprendere notizie del genere, la chiesa (volutamente con la c minuscola) è rimasta ferma a 1000 anni fa. Ma questo fa ancora più male, perchè a subirne l'ottusità e l'ipocrisia è una coppia di ragazzi che si amano veramente, fidanzati da tempo e felici. Fino a quando, due settimane prima del matrimonio, lui è vittima di un brutto incidente. Lotta tra la vita e la morte per settimane.

Poi il miracolo (come direbbero i credenti) lui si risveglia ma l'incidente gli lascia danni permanenti. La prognosi lascerebbe chiuque tramortito: Non camminerà più, resterà paraplegico. Ma il giovane è forte e decide di non abbattersi e di coronare il suo sogno con la sua fidanzata, che non l'ha lasciato solo per un attimo.

Gli esperti dicono che questo si chiama Amore. Vero.

Lo stesso amore che la chiesa predica, promuove, incoraggia. E invece che succede? E’ proprio la chiesa a negare loro di unirsi in matrimonio.

Perché? Impotenza copulativa. Causa che rende nullo il matrimonio. A questo il vescovo di Viterbo Mons. Chiarinelli si sarebbe appellato per non dare il consenso alle nozze.
Discriminazione? Quantomeno leggerezza, perché le condizioni del promesso sposo sono in miglioramento e d’impotenza i medici non parlano. Ma tant’è. Il diritto canonico parla chiaro.

Ora mi chiedo, perché chi dovrebbe spendere la propria vita ad alleviare le sofferenze (quanto meno quelle spirituali) delle persone non si è nemmeno degnato di incontrare i due ragazzi e parlare con loro? Perché chi avrebbe dovuto portare questo caso come gesto di amore e voglia di vivere ha ostacolato in tutti i modi la loro unione? Perché chi ci dice di combattere il suicidio, l’eutanasia, ci dice che la vita è soprattutto spiritualità e non fisicità ha posto un’ulteriore barriera architettonica?

Il matrimonio si farà, ma con rito civile. In questo caso, "civile" non si contrappone soltanto al rito religioso, ma all'incivile e inqualificabile gesto della Curia di Viterbo.

Il blog dei brutti si impegna in questa nuova battaglia di civiltà e di giustizia in favore delle persone diversamente abili, perchè da sempre siamo vicini alle categorie più ingiustamente tenute ai margini, per colpa di una società troppo occupata a costruire canoni estetici sempre più volti ad un'effimera perfezione.

Se anche a voi avete provato nausea e sdegno di fronte a tale esempio di arretratezza, discriminazione e oscurantismo, se anche voi volete invitare Mons. Chiarinelli a rivedere la sua decisione, scrivete direttamente a:
curia@diocesiviterbo.it

(il testo, l'oggetto e l'indirizzo del destinatario sono già pre-impostati. Volendo, potete liberamente modificarlo o semplicemente cliccare su "invia")



liberamente tratto e rielaborato da www.tusciaweb.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono sdegnato e decisamente amareggiato. Ma come, proprio la chiesa che dovrebbe essere front line di queste situazioni? Soprattutto se si parla di Amore, vero Amore, come in un caso del genere. Ma stiamo scherzando????

No, non stiamo scherzando, stiamo parlando dell'evo medio mentale.

Ad ogni modo la mia mail è stata spedita. E firmata.

Anonimo ha detto...

La chiesa non si fa portabandiera dell'Amore, ma della cosiddetta "legge di dio", di conseguenza o si fa come prescritto dalla legge, oppure non si fa, e non importa del resto. Secondo questa fantomatica legge il matrimonio deve essere finalizzato alla procreazione, non importa dell'Amore, ed ecco perchè è impedito agli omosessuali di unirsi in coppia. Bisogna che l'uomo si liberi da tali catene e abbracci un nuovo tipo di spiritualità, che scrolli di dosso le antiche credenze e sia aperto alle esigenze odierne.

giovanni ha detto...

ciao, sono di viterbo e conosco le persone coinvolte nella vicenda. la notizia è stata distorta dai mass media e in malafede anche dalla curia che ha rilasciato le dichiarazioni. la curia e il vescovo hanno ripetutamente dichiarato il falso.

1) non è vero che il ragazzo non può procreare!!! i dottori che lo seguono non l’hanno mai detto. non si sa, punto e basta. quindi il vescovo ne sa meno di tutti.

2) secondo lo stesso codice canonico, se l’impossibilità a procreare è in dubbio, il matrimonio non può essere impedito.

è evidente che il vescovo o non conosce il codice canonico oppure ha voluto coscientemente impedire il matrimonio in ogni caso, affidandosi ingenuamente alla presunta ignoranza in materia di tutti. quindi la difesa ad oltranza della sua decisione è quantomeno grottesca e ingiusta. ma quello che interessa mettere in luce è che non si tratta tanto di regole formali religiose non rispettate, quanto piuttosto di mancanza di umanità del vescovo, che, ripeto, con cinismo e disumanità ha negato un momento di felicità a due ragazzi che si amano. ma che ne capisce un vescovo di amore?

unbruttoblog ha detto...

Ciao Giovanni, Grazie mille per la tua preziosa testimonianza, che ci ha permesso di capirne di più. Onestamente avrei preferito ascoltare una voce che negasse l'infamia perpetrata ai danni di quei giovani. Spesse volte, come hai detto tu, i mass media travisano le notizie quand'anche non le manipolano, ma questo tuo gradito intervento disegna un quadro ben chiaro in cui la curia di Viterbo ne esce davvero a pezzi. Quello che è accaduto è inqualificabile.

Ti prego di portare ai due fidanzati un augurio sincero con la solidarietà di questo blog e di tutti quelli che lo frequentano.