domenica 16 marzo 2008
Inchiesta a puntate: Brutti e discriminati, ecco le prove.
I parte: L'ipocrisia.
Smettiamola di fare gli ipocriti: non è vero che l'importante è essere belli dentro. E non c'è neanche bisogno di chiedere conferma a noi brutti. Lo sappiamo tutti. Il problema è che ammetterlo è politicamente scorretto. E invece, la bruttezza è un handicap.
La prova, tanto perfida negli intenti quanto inconfutabile nel risultato, ci arriva dal dipartimento di Sociologia dell'università di Alberta, in Canada. Un gruppo di ricercatori ha deciso di affrontare il problema nel suo aspetto più sacro: il teorico cieco amore di una madre. Che stando ai risultati così cieco non è.
"Ogni scarrafone è bell’ a mamm’ soja" usiamo commentare con saggezza partenopea per giustificare gli slanci spesso fuori luogo delle nostre mamme, che di fronte ad un'oggettiva bruttezza dei propri figli, ci vedono ugualmente come sosia di George Clooney o Claudia Schiffer.
Difficile per un genitore ammettere di aver messo al mondo un "mostrino", ancora più arduo quando entrambi i genitori sono sani e belli. Misteri della genetica. rischiso porsi certe domande che non possono avere risposta.
Pertanto, "Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare..."
Torniamo all'inchiesta. Il gruppo, diretto dal professor Andrew Harrell, ha studiato il comportamento delle madri con i figli piccoli in una serie di supermercati. Risultato: più il bambino è carino, più la madre gli presta attenzione, non perdendolo mai di vista e tenendolo quasi sempre per mano. Ma se il pargolo è bruttino la madre - orrore! - diventa molto più sbadata, non lo tiene per mano, lo lascia allontanare e arriva persino a non allacciare l'apposita cintura di sicurezza se lo mette a sedere sul carrello. Resi pubblici i risultati, Harrell ha ricevuto centinaia di email di genitori indignati i quali, dopo avergli suggerito di vergognarsi per aver osato formulare un pensiero così cattivo, chiedevano se fosse legittimo sprecare i soldi dei contribuenti in ricerche offensive e inutili.
Ma sono davvero così inutili? Non c'è piuttosto un nucleo di verità che preferiamo eludere? Per il sociologo Jean-François Amadieu, docente alla Sorbona, le cose stanno proprio così. "Ci sono argomenti che nei Paesi latini preferiamo evitare. Uno è proprio quello della bruttezza e dell'aspetto fisico. Se noi dimostriamo che una persona bella guadagna di più, e quindi apriamo un discorso più ampio sull'importanza dell'aspetto fisico, rischiamo di venire presi per dei partigiani dell'eugenismo".
(segue)
fonte: liberamente tratto e rielaborato da "Dweb Repubblica", autrice Maria Grazia Meda
Argomento:
Inchiesta: Brutti e discriminati
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